Come tutti gli anni, con l’avvicinarsi del periodo estivo si inizia a parlare di ferie e chiusura estiva aziendale. Ma cosa ci dice la legge a proposito della fruizione delle ferie?
Prima di tutto va detto che la fruizione delle ferie è un diritto fondamentale volto al ripristino delle energie psico-fisiche del lavoratore.
Le regole relative alla maturazione delle ferie e dei permessi è disciplinato dal CCNL applicato dall’azienda, mentre la legge ne disciplina la fruizione. Di norma il lavoratore dovrebbe poter usufruire del periodo minimo di quattro settimane di riposo all’anno di cui almeno due consecutive e da consumare obbligatoriamente nell’anno di maturazione. Le eventuali ulteriore due settimane mancanti possono essere utilizzate nei 18 mesi successivi all’anno di maturazione, salvo i più ampi periodi di differimento stabiliti dai C.C.N.L.
Ma chi decide quando poterne fruire?
Il piano ferie è un incontro tra esigenze aziendali e quelle del lavoratore. L’azienda infatti definisce e comunica ai lavoratori i periodi di ferie collettive previsti nel corso dell’anno in cui l’attività lavorativa viene sospesa e che solitamente può coincidere con la chiusura estiva e/o con quella del periodo “Natalizio”. In questo caso il lavoratore non può opporsi alla decisione aziendale ed è tenuto a rispettare le direttive.
La richiesta dei restanti giorni utilizzabili è a discrezione del lavoratore che, compatibilmente con le esigenze aziendali, possono essere pianificati e fruiti. Il periodo minimo di ferie non è mai monetizzabile ad eccezione della risoluzione del rapporto di lavoro o fine del contratto a termine.
Nel caso di mancato godimento da parte del lavoratore, dopo la scadenza prevista (18 mesi), il datore di lavoro è tenuto comunque a versare i contributi INPS sui residui non utilizzati.
Per esemplificare quanto sopra riportato, entro il trenta giugno 2024 tutte le ferie maturate nell’anno 2022 dovranno essere godute dal dipendente, mentre da parte del datore di lavoro entro il 20 agosto dovranno essere pagati i contributi sulle eventuali ferie non godute.
Essendo un diritto imposto per legge la mancata fruizione delle ore di ferie maturate implica la mancata concessione al dipendente di poter godere del riposo necessario al ristoro delle proprie energie esponendo il datore di lavoro a sanzioni amministrative calcolate in base al numero dei lavoratori coinvolti.
Risulta pertanto fondamentale prevedere annualmente la predisposizione e la condivisione con le proprie maestrane del piano ferie aziendale incentivando i dipendenti ad utilizzare interamente o, comunque al massimo, il monte ore di ferie e permessi maturate nell’anno.